Depositi lacustri di Compiano
![]() Geosito di rilevanza regionaleDepositi continentali di riempimento dell'antico lago di Compiano, formatosi nel Pliocene superiore e colmatosi nel Pleistocene medio, comprendenti sabbie e argille lacustri e alluvionali, chiuso verso l'alto da potenti banconi conglomeratici.
![]() Affioramento di depositi continentali (argille, sabbie e ghiaie), lungo la riva sinistra del rio Granere (Compiano)
![]() Dettaglio dei depositi continentali (argille, sabbie e ghiaie), lungo la riva sinistra del rio Granere (Compiano)
Geografia
Perimetro geosito e Carta geologica
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Descrizione
Depositi continentali di riempimento dell'antico lago di Compiano, formatosi nel Pliocene superiore e colmatosi definitivamente nel Pleistocene medio, comprendenti sabbie e argille lacustri e alluvionali, chiuso verso l'alto con potenti bancate conglomeratiche. Fra i clasti predominano elementi di provenienza liguride e subordinatamente si riconoscono anche ciottoli arenacei derivati dalle Arenarie del Monte Zuccone (cfr. Macigno). I depositi del lago di Compiano ricoprono in discordanza stratigrafica le Unità Liguri e parte della Successione Epiligure. Dal punto di vista morfologico questi depositi plio-pleistocenici sono delimitati alla sommità da una paleosuperficie estesa e molto evidente, debolmente inclinata verso nord per effetto delle deformazioni tettoniche quaternarie che hanno sensibilmente sollevato il settore a sud del Fiume Taro. L'antico lago si è originato davanti al fronte di accavallamento dell'alto Appennino nel settore occupato dalla struttura di M. Zuccone e si è sviluppato, contrariamente ai bacini di distensione Plio-quaternari toscani, in un sistema strutturale governato da sforzi compressivi che hanno determinato, comunque, un bacino subsidente (BERNINI et alii, 1994). Attualmente la successione dei depositi è intagliata e terrazzata dal F. Taro in maniera nettamente asimmetrica tanto che, sulla Costa di Bedonia e sul lato destro della valle, sono rimasti solo ridotti lembi isolati dall'erosione, probabilmente per il fatto che circa alla quota dei lembi stessi il bacino stava per chiudersi e, conseguentemente, lo spessore dei sedimenti era ridotto. Sul versante sinistro della valle anche i torrenti provenienti dal versante meridionale di M. Pelpi lo hanno profondamente dissecato mediante strette vallecole a "V" con versanti talora fittamente solcati da piccole incisioni dovute a ruscellamento non attuale. In alcuni settori del deposito sembra che l'idrografia più recente sia influenzata da modeste faglie neotettoniche. I depositi di Compiano iniziano con paraconglomerati massivi in banchi, ad elementi subarrotondati da centimetrici a decimetrici in matrice pelitico-sabbiosa, localmente intercalati da livelli pelitici giallastri discontinui; superiormente si passa ad alternanze pelitico-sabbiose grigio-azzurrognole, ricoperte da orizzonti sommitali a pedogenesi caratteristica dell'interglaciale Riss-Wurm. L'unità presenta una potenza massima di circa 120 m, risulta debolmente inclinata a nord ed appoggia in contatto stratigrafico con discordanza geometrica e discontinuità su: Arenarie di Scabiazza (SCB), Argille a Palombini di Monte Rizzone (AMR), Flysch di Ottone e Marne di Monte Piano (MMP). I caratteri generali della successione lasciano supporre che si tratti di depositi di origine fluviale e di conoide con direzione delle paleocorrenti da ovest verso est. Il geosito è in parte compreso all'interno di una più ampia area dichiarata (D.G.R. 258/2016) di notevole interesse pubblico paesaggistico ai sensi del Codice dei Beni culturali e del paesaggio (art.136 del Decreto Legislativo n. 42/2004).Altre informazioni sul geosito
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Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
Geositi vicini
Link utili
![]() Archivio documentale degli immobili e aree di notevole interesse pubblico (art. 136 del D.Lgs. n.42/2004) nel territorio parmense.
Bibliografia
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