Geologia, sismica e suoli

La "Scala dei Giganti" del Monte Braiola

Geosito di rilevanza regionale

Il versante SW del M.Braiola presenta una spettacolare esposizione della successione delle potenti bancate delle arenarie del Macigno che immergendo verso l'Emilia Romagna danno origine ad un susseguirsi di "gradini", risalendo i quali si arriva in vetta.

Geografia
  • Superficie totale: 374.71 ettari.
  • Quota altimetrica minima 975m. s.l.m., quota altimetrica massima 1821m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Il versante SW del M. Braiola presenta una spettacolare esposizione delle potenti bancate arenacee della formazione del Macigno che immergendo verso l'Emilia Romagna danno origine ad una gigantesca scalinata che dai Prati di Logarghena sale al crinale appenninico.

Le potenti bancate di spessore plurimetrico che si incontrano salendo sono costituite da torbiditi arenacee molto grossolane (facies F5-F8 di Mutti, 1992) spesso amalgamate tra loro in conseguenza della erosione degli intervalli pelitici, che si ritrovano nella parte inferiore delle bancate sotto forma inclusi argilliti nerastri chiamati clay-chips (letteralmente clasti di argilla molle). Approssimandosi al crinale lo spessore delle arenarie si riduce progressivamente (facies F8-F9 di Mutti, 1992), la sequenza degli intervalli di ciascuno strato diviene più completa ed inoltre al tetto ricompaiono le intercalazioni argillitiche.

Mentre si sale lo sguardo si allarga ad abbracciare orizzonti sempre più ampi: lo sguardo nelle giornate di sole riesce a spaziare dal crinale fino al mar Tirreno.

Sotto di noi il vertiginoso salto che ci separa dai Prati di Logarghena espressione del movimento che si è realizzato in corrispondenza di una Faglia di Groppodalosio di importanza regionale che passa ai nostri piedi.

In alternativa, proseguendo lungo il sentiero che conduce al Rifugio CAI "Capanna della Rossa" situato tra il Monte Orsaro ed il Monte Braiola. Da qui si può osservare lo spettacolare scenario del circo glaciale che circonda il rifugio, posto in corrispondenza dei depositi di origine morenica abbandonati da un antico ghiacciaio di età Wurmiana. Il pianoro rappresenta il prodotto dell'azione erosiva del ghiaccio durante la fase di stazionamento del fronte, probabilmente prima del suo completo scioglimento. Da qui, se il tempo e il fiato lo permette, è possibile raggiungere il crinale continuando il sentiero che si dirige verso le Bocchette dell'Orsaro.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Stratigrafico - Sedimentologico - Strutturale - Geomorfologico;
Geotipi presenti: Faglia diretta - Circo glaciale - Depositi morenici - Dorsale - Arenaria - Torbiditi - Successione stratigrafica;
Interessi contestuali: Paesaggistico - Botanico - Faunistico;
Valenze: Scientifico - Escursionistico - Arrampicata sportiva, Alpinistico;
Tutela: superflua;
Accessibilità: molto difficile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Opportunità di fruizione
Strutture presenti:
  • Centro Visita Sentiero attrezzato
Il geosito si raggiunge partendo dai Prati di Logarghena. Dopo aver lasciato l'auto in vicinanza del rifugio CAI si deve percorrere il sentiero che porta al Monte Orsaro. Una volta giunti al bivio situato ai piedi del ripido versante sud del monte Braiola è possibile salire i gradini della "scala dei Giganti". Il sentiero che conduce alla vetta del Monte Braiola inizia con un tratto facilmente percorribile dai Prati di Logarghena. Una volta giunti ai piedi del versante che risale il lato meridionale del crinale, il sentiero diviene molto ripido e con tratti nei quali l'ascesa risulta essere decisamente impegnativa. Il dislivello da superare per arrivare in vetta infatti è di oltre 700 metri. E' quindi necessario avere un buon allenamento per affrontare la salita oltre che un adeguato equipaggiamento da trekking (scarponi da montagna, zaino, bastone da trekking, ecc.). In alternativa, per chi non si sente in grado di affrontare la salita, è possibile proseguire il sentiero che conduce al Rifugio CAI "Capanna della Rossa" situato tra il Monte Orsaro ed il Monte Braiola, lungo il sentiero che conduce alle Bocchette dell'Orsaro. Da qui si può osservare in panorama lo spettacolare scenario del circo glaciale all'interno del quale si trova il rifugio.
Geositi vicini
Bibliografia
"Processi e tempi di costruzione della catena appenninica nelle sue fasi oligo-mioceniche:l'esempio della finestra di Pracchiola" - Plesi G., Bonanni G., Botti F., Daniele G., Palandri S. [1998]
"Appennino Tosco Emiliano. Collana: Guide Geologiche Regionali, a cura della Società Geologica Italiana, coordinatore del volume Valerio Bortolotti." - AA. VV. [1992] BE-MA Editrice, Firenze.
"Guida alla traversata dell'Appennino settentrionale." - AA.VV. [1992] 76° Riunione Estiva-Congresso della S.G.I. Firenze 16-20 Settembre 1992, 207-240. C.D.O., Firenze.
"Il paesaggio fisico dell'Alto Appennino emiliano" - AA. VV. [1988] Grafis Edizioni.
"I lineamenti geologici dell'Appennino parmense. Note illustrative alla carta e sezioni geologiche della provincia di Parma e zone limitrofe (1:100.000)." - Zanzucchi G. [1980] Volume dedicato a Sergio Venzo, Grafiche Step - Parma.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

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