I Prati di Logarghena sono un'ampia prateria d'altitudine che offre ampi panorami di grande suggestione paesaggistica. I prati, posti ai piedi dei Monti Braiola e Marmagna, si trovano sul blocco di tetto di faglie normali a direzione appenninica.
Geografia
Superficie totale: 687.11 ettari.
Quota altimetrica minima 800m. s.l.m., quota altimetrica massima 1000m. s.l.m.
Località Prati di Logarghena (Comune di FILATTIERA - MS)
Località Casalina (Comune di PONTREMOLI - MS)
Località Toplecca (Comune di PONTREMOLI - MS)
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
I Prati di Logarghena sono un'ampia prateria d'altitudine che offre ampi panorami di grande suggestione paesaggistica.
I morbidi prati di quota sono modellati principalmente nelle formazioni delle Argille e calcari di Canetolo e dei Calcari del Groppo del Vescovo. La caratteristica peculiare delle Argille e Calcari di Canetolo è data dalla alternanza di livelli di spessore da decimetrico a plurimetrico di argilliti nere fissili (ossia la tendenza a suddividersi in sottili fogli di spessore millimetrico e submillimetrico) e di strati calcarei e calcarenitici di colore biancastro o giallastro di spessore da decimetrico a metrico. Sono inoltre osservabili limitati lembi di argilliti di colore rosso attribuibili alla formazione delle Argille di Fiumalbo, strutturalmente interposti tra l'Unità di Canetolo e la sottostante formazione del Macigno della Falda toscana.
Da un punto di vista strutturale gli estesi prati di Logarghena sono impostati al tetto di un blocco ribassato da una faglia diretta appartenente ad un importante sistema distensivo, a direzione NW-SE, che gradona il versante tirrenico di tutto il tratto tosco-emiliano della catena appenninica. Il blocco di letto di questo sistema è rappresentato dagli imponenti gradoni arenacei che costituiscono quasi esclusivamente le imponenti pareti del crinale tosco-emiliano che sovrastano i Prati di Logarghena. Le due principali faglie che sono state riconosciute e descritte nella letteratura geologica sono quella di Groppodalosio (Valdantena) e quella di Arzengio (Pontremoli).
I prati, posti ai piedi dei Monti Braiola e Marmagna, sono raggiungibili in auto dal paese di Casalina svoltando al bivio per le località di Versola e Toplecca e percorrendo completamente la strada prima asfaltata e poi sterrata in discrete condizioni di fondo. In alternativa si può risalire la Valle del T. Caprio lungo la strada panoramica che dal paese di Ponticello, presso la località di Scorcetoli, sale ai paesi di Caprio e Serravalle.
Geositi vicini
Bibliografia
"Processi e tempi di costruzione della catena appenninica nelle sue fasi oligo-mioceniche:l'esempio della finestra di Pracchiola" - Plesi G., Bonanni G., Botti F., Daniele G., Palandri S. [1998]
"L'Unità di Canetolo nella struttura di Bobbio (Val Trebbia), Montegrosso, (Val Gotra) e lungo la trasversale Cinque Terre-Pracchiola" - Plesi G. [1974]
"Sul significato dell'esistenza di un'unità alloctona costituita da formazioni terziarie nell'Appennino settentrionale" - Elter P.,Gratziu C.& Labesse R. [1964]
"La geologia dell'Alta val Parma." - ZANZUCCHI G. [1963] Mem. Soc. Geol. It., 82 (4): 131-167.
Avvertenze
I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.
I geositi carsici, che si sviluppano in valli cieche, doline, inghiottitoi, grotte, forre ecc., per una visita richiedono ulteriori competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l'accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.