Spettacolari cascate, strutturate in una serie di salti e rapide intervallate da ampie pozze, su un dislivello complessivo di più di 100 m e con sviluppo in pianta di 300 m, segnate dalle spesse bancate arenacee delle Arenarie di Monte Cervarola.
Geografia
Superficie totale: 1.07 ettari.
Quota altimetrica minima 1231.6m. s.l.m., quota altimetrica massima 1301.1m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione
Poco a valle della sua ampia e complessa testata valliva (l'ampia conca compresa tra il Corno alle Scale ed il monte Spigolino), la valle del torrente Dardagna subisce un repentino restringimento della sezione, con una sorta di soglia significativamente segnata lungo il fondovalle dal forte dislivello su cui scendono le Cascate del Dardagna.
L'origine delle cascate è legata a più fattori, tra cui particolare importanza riveste il forte dislivello esistente tra la conca sommitale e le zone vallive intermedie: le acque superano infatti, mediante la successione di salti e rapide (intervallati da pozze con forme del tipo "marmitte dei giganti"), un dislivello complessivo di oltre 100 m, con uno sviluppo in pianta di circa 300 m. Alla sommità dei salti maggiori ben si apprezza la presenza di strati arenacei di grande spessore, la cui elevata resistenza all'incessante azione erosiva delle acque correnti, determina sul fondo del greto una sorta di soglia più tenace a cui si deve la strutturazione a gradinata di queste cascate.
A valle delle cascate ha inizio un tratto vallivo estremamente caratteristico, dove il torrente risult,a affiancato dal versante sinistro ripidissimo, aspro e dirupato, a cui si contrappone il versante destro, a morfologie decisamente meno severe. L'erosione torrentizia che vivacemente opera lungo il fondovalle ha creato morfologie particolarmente aspre lungo tutto il corso del torrente Dardagna; oltrepassate le cascate, il torrente prosegue la sua impetuosa corsa in un greto mosso da innumerevoli cascatelle e pozze.
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