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I suoli dell'Emilia-Romagna
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Elenco delle carte tematiche

1. Carte delle proprietà chimico-fisiche

1.1 Contenuto % di carbonio organico nei suoli della pianura tra 0-100 cm

Scala 1:50.000

Miniatura di Contenuto % di carbonio organico nei suoli della pianura tra 0-100 cm

Il carbonio organico costituisce circa il 58% della materia organica, ossia quella frazione di suolo composta da qualsiasi cosa che una volta era vivente. La materia organica svolge diverse funzioni essendo in grado di influenzare positivamente le proprietà fisiche, chimiche e biologiche del suolo.

La diminuzione del contenuto di materia organica nei suoli è considerata una minaccia ed un elemento di degrado del suolo così come indicato nella comunicazione "Strategia tematica per le protezione del suolo" della Commissione Europea (COM2006/231).

La carta rappresenta la distribuzione areale nei suoli di pianura del contenuto percentuale di carbonio organico nel primo metro (0-100 cm). La carta è stata elaborata a partire dai dati estrapolati dalla Banca Dati dei Suoli della Regione Emilia-Romagna relativi al periodo 1974-2015.

1.2 Fondo naturale di Cr, Co, Cu, Ni, Pb, V, Zn della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale di Cr, Co, Cu, Ni, Pb, V, Zn della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

La "Carta Pedo-geochimica dei metalli pesanti della Pianura emiliano-romagnola in scala 1:250.000" rappresenta la distribuzione areale del contenuto naturale di 6 metalli (Cr, Cu, Ni, Pb, V e Zn) nel subsoil (90-140 cm di profondità, 60-80 nei suoli con ghiaie) nei suoli ad uso agricolo.

Il contenuto di fondo naturale dei metalli nei suoli è regolato principalmente da tre fattori: 1) la provenienza del sedimento in cui si è impostato il suolo, 2) la tessitura, 3) il grado evolutivo. I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico XRF (Spettrometria per Fluorescenza a raggi X) al fine di determinare il contenuto totale. L'attacco con acqua regia e lettura ICP-MS (metodo UNI EN 13346-2002/EPA 6020) determina valori inferiori rispetto a quelli ottenuti con l'XRF, con una percentuale variabile in relazione all'elemento e alle caratteristiche fisico-chimiche della matrice.

1.3 Fondo naturale del Cromo [Cr] della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale del Cromo [Cr] della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

La "Carta Pedo-geochimica della Pianura emiliano-romagnola del Cromo in scala 1:250.000" rappresenta la distribuzione areale del contenuto naturale di Cromo nel subsoil (90-140 cm di profondità, 60-80 nei suoli con ghiaie) nei suoli ad uso agricolo.

Il contenuto di fondo naturale dei metalli nei suoli è regolato principalmente da tre fattori: 1) la provenienza del sedimento in cui si è impostato il suolo, 2) la tessitura, 3) il grado evolutivo. Per quanto riguarda il Cromo, nei suoli meno evoluti, il fattore dominante è la provenienza, in relazione alla presenza di rocce ricche in Cr e Ni (ofioliti), che affiorano nelle Alpi Occidentali e in alcuni bacini idrografici dell'Appennino. Nei suoli ad elevato grado evolutivo del margine appenninico il "segnale" della provenienza si perde e il contenuto di Cromo è omogeneo indipendentemente dal bacino.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico XRF (Spettrometria per Fluorescenza a raggi X) al fine di determinare il contenuto totale. Per questo metallo l'attacco con acqua regia e lettura ICP-MS (metodo UNI EN 13346-2002/EPA 6020) determina valori inferiori rispetto a quelli ottenuti con l'XRF, con una percentuale variabile in relazione alle caratteristiche fisico-chimiche della matrice. Una media sul set di dati utilizzati per la carta segnala uno scarto del 35% circa.

1.4 Fondo naturale del Cobalto [Co] della pianura emiliano-romagnola 1a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale del Cobalto [Co] della pianura emiliano-romagnola 1a edizione

La "Carta Pedo-geochimica della Pianura Emiliana del Cobalto in scala 1:250.000" rappresenta la distribuzione areale del contenuto naturale di Cobalto nel subsoil (90-140 cm di profondità, 60-80 nei suoli con ghiaie) nei suoli ad uso agricolo.

Il contenuto di fondo naturale dei metalli nei suoli è regolato principalmente da tre fattori: 1) la provenienza del sedimento in cui si è impostato il suolo, 2) la tessitura, 3) il grado evolutivo. Per quanto riguarda il Cobalto, nei suoli meno evoluti, il fattore dominante è la provenienza, in relazione alla presenza di rocce ricche in Cr e Ni (ofioliti), che affiorano nelle Alpi Occidentali e in alcuni bacini idrografici dell'Appennino e la granulometria dei suoli. Nei suoli ad elevato grado evolutivo del margine appenninico il "segnale" della provenienza si perde e il contenuto di Cobalto è omogeneo indipendentemente dal bacino.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico XRF (Spettrometria per Fluorescenza a raggi X, Leoni, L & Saitta, M. 1976) al fine di determinare il contenuto totale. Per questo metallo l?attacco con acqua regia e lettura ICP-MS (UNI EN 13346- 2002/EPA 6020) determina valori inferiori con una percentuale variabile in relazione alle caratteristiche fisico-chimiche della matrice. Non è stato possibile valutare lo scarto su dati locali, ma dati bibliografici indicano uno scarto del 14% circa.

1.5 Fondo naturale del Nichel [Ni] della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale del Nichel [Ni] della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

La "Carta Pedo-geochimica della Pianura emiliano-romagnola del Nichel in scala 1:250.000" rappresenta la distribuzione areale del contenuto naturale di Nichel nel subsoil (90-140 cm di profondità, 60-80 nei suoli con ghiaie) nei suoli ad uso agricolo.

Il contenuto di fondo naturale dei metalli nei suoli è regolato principalmente da tre fattori: 1) la provenienza del sedimento in cui si è impostato il suolo, 2) la tessitura, 3) il grado. Per quanto riguarda il Nichel, nei suoli meno evoluti, il fattore dominante è la provenienza in relazione alla presenza di rocce ricche in Cr e Ni (ofioliti), che affiorano nelle Alpi Occidentali e in alcuni bacini idrografici dell?Appennino. Nei suoli ad elevato grado evolutivo del margine appenninico il "segnale? della provenienza si perde e il contenuto di Nichel è omogeneo indipendentemente dal bacino.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico XRF (Spettrometria per Fluorescenza a raggi X) al fine di determinare il contenuto totale. Per questo metallo l?attacco con acqua regia e lettura ICP-MS (UNI EN 13346-2002/EPA 6020) determina valori inferiori rispetto a quelli ottenuti con l'XRF, con una percentuale variabile in relazione alle caratteristiche fisico-chimiche della matrice. Una media sul set di dati utilizzati per la carta segnala uno scarto del 23% circa.

1.6 Fondo naturale del Piombo [Pb] della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale del Piombo [Pb] della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

La "Carta Pedo-geochimica della Pianura emiliano-romagnola del Piombo in scala 1:250.000" rappresenta la distribuzione areale del contenuto naturale di Piombo nel subsoil (90-140 cm di profondità, 60-80 nei suoli con ghiaie) nei suoli ad uso agricolo.

Il contenuto di fondo naturale dei metalli nei suoli è regolato principalmente da tre fattori: 1) la provenienza del sedimento in cui si è impostato il suolo, 2) la tessitura, 3) il grado evolutivo. Per quanto riguarda il Piombo, il fattore dominante è la provenienza legata alla presenza di rocce vulcaniche nel bacino idrografico e il fattore secondario è il grado evolutivo dei suoli.

Nella nostra regione le rocce vulcaniche presenti non condizionano i valori di concentrazione di Piombo nei suoli; si osserva una debole variabilità coerente in maniera non statisticamente significativa con il grado evolutivo dei suoli.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico XRF (Spettrometria per Fluorescenza a raggi X) al fine di determinare il contenuto totale. Per questo metallo l?attacco con acqua regia e lettura ICP-MS (UNI EN 13346-2002/EPA 6020) determina valori inferiori rispetto a quelli ottenuti con l'XRF. Una media sul set di dati utilizzati per la carta segnala uno scarto del 7% circa.

1.7 Fondo naturale del Rame [Cu] della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale del Rame [Cu] della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

La "Carta Pedo-geochimica della Pianura emiliano-romagnola del Rame in scala 1:250.000" rappresenta la distribuzione areale del contenuto naturale di Rame nel subsoil (90-140 cm di profondità, 60-80 nei suoli con ghiaie) nei suoli ad uso agricolo.

Il contenuto di fondo naturale dei metalli nei suoli è regolato principalmente da tre fattori: 1) la provenienza del sedimento in cui si è impostato il suolo, 2) la tessitura, 3) il grado evolutivo. Per quanto riguarda il Rame il fattore prevalente è il grado evolutivo: nei suoli molto evoluti di pertinenza delle superfici più antiche del margine appenninico questo metallo si impoverisce in modo significativo mentre non si riscontrano differenze significative nei suoli in relazione alle differenti granulometrie o provenienze del sedimento in cui si è impostato il suolo. I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico XRF (Spettrometria per Fluorescenza a raggi X) al fine di determinare il contenuto totale.<\p>

Per questo metallo l'attacco con acqua regia e lettura ICP-MS (UNI EN 13346-2002/EPA 6020) determina valori inferiori rispetto a quelli ottenuti con l'XRF con una percentuale variabile in relazione alle caratteristiche fisico-chimiche della matrice. Una media sul set di dati utilizzati per la carta segnala uno scarto del 17% circa.

1.8 Fondo naturale del Vanadio [V] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale del Vanadio [V] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

La "Carta Pedo-geochimicadella Pianura emiliano-romagnola del Vanadio in scala 1:250.000" rappresenta la distribuzione areale del contenuto naturale di vanadio nel subsoil (90-140 cm di profondità, 60-80 nei suoli con ghiaie) nei suoli ad uso agricolo.

Il contenuto di fondo naturale dei metalli nei suoli è regolato principalmente da tre fattori: 1) la provenienza del sedimento in cui si è impostato il suolo, 2) la tessitura, 3) il grado evolutivo. Per quanto riguarda il Vanadio il fattore dominante è la tessitura, il fattore secondario è la provenienza e sembra esserci un legame con il contenuto di sostanza organica, quest'ultimo in fase di studio.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico XRF (Spettrometria per Fluorescenza a raggi X, Leoni, L & Saitta, M. 1976) al fine di determinare il contenuto totale. Per questo metallo l'attacco con acqua regia e lettura ICP-MS (UNI EN 13346-2002/EPA 6020) determina valori inferiori rispetto a quelli ottenuti con l'XRF. Una media sul set di dati utilizzati per la carta segnala uno scarto del 37% circa.

1.9 Fondo naturale dello Zinco [Zn] della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale dello Zinco [Zn] della pianura emiliano-romagnola 3a edizione

La "CartaPedo-geochimica della Pianura emiliano-romagnola dello Zinco in scala 1:250.000" rappresenta la distribuzione areale del contenuto naturale di Zinco nel subsoil (90-140 cm di profondità, 60-80 nei suoli con ghiaie) nei suoli ad uso agricolo.

Il contenuto di fondo naturale dei metalli nei suoli è regolato principalmente da tre fattori: 1) la provenienza del sedimento in cui si è impostato il suolo, 2) la tessitura, 3) il grado evolutivo. Per quanto riguarda lo Zinco il fattore dominante è la granulometria dei suoli mentre quello secondario è la provenienza.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico XRF (Spettrometria per Fluorescenza a raggi X) al fine di determinare il contenuto totale.

Per questo metallo l'attacco con acqua regia e lettura ICP-MS (UNI EN 13346-2002/EPA 6020) determina valori inferiori rispetto a quelli ottenuti con l'XRF con una percentuale variabile in relazione alle caratteristiche fisico-chimiche della matrice. Una media sul set di dati utilizzati per la carta segnala uno scarto del 14% circa.

1.10 Salinità nei suoli di pianura tra 0-50 cm 2a approssimazione.

Scala 1:250.000

Miniatura di Salinità nei suoli di pianura tra 0-50 cm 2a approssimazione.

La carta descrive la distribuzione areale dello stato di salinità dello strato superficiale (0-50 cm) nei suoli di pianura. La conoscenza dello stato di salinità dei suoli è la premessa per una corretta gestione del suolo come viene anche indicato dalla Commissione Europea attraverso la Strategia Tematica per la Protezione del Suolo COM(2006) 231.

L'interesse al livello regionale è dovuto non solo alla nota presenza di suoli salini in ambienti dove in passato erano diffuse paludi e valli salmastre, ma anche dalla possibilità di attivare processi di salinizzazione in seguito all'uso di acqua irrigua di scarsa qualità oppure a una diminuzione di efficacia delle opere di deflusso delle acque con innalzamento del "franco di bonifica" o ancora per innalzamento di una falda salina superficiale.

I dati di base sono stati estrapolati dalla Banca Dati dei Suoli della Regione Emilia-Romagna e la seconda approssimazione si è avvalsa di un maggior numero di dati che ne ha migliorato la qualità in termini di attendibilità dei valori stimati.

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1.11 Salinità nei suoli di pianura tra 50-100 cm 1a approssimazione

Scala 1:250.000

Miniatura di Salinità nei suoli di pianura tra 50-100 cm 1a approssimazione

La carta della salinità descrive l'attuale stato di salinità dei suoli di pianura della Regione Emilia-Romagna. L'interesse al livello regionale è dovuto non solo alla nota presenza di suoli salini in ambienti dove in passato erano diffuse paludi e valli salmastre, ma anche dalla possibilità di attivare processi di salinizzazione in seguito all'uso di acqua irrigua di scarsa qualità oppure a una diminuzione di efficacia delle opere di deflusso delle acque con innalzamento del "franco di bonifica" o ancora per innalzamento di una falda salina superficiale.

La conoscenza dello stato dei suoli è la premessa per una corretta gestione del suolo come viene anche indicato dalla Commissione Europea attraverso la Strategia Tematica per la Protezione del Suolo COM(2006) 231.

La carta della salinità è stata elaborata a partire da dati puntuali attraverso analisi geostatistica ed è considerata di prima approssimazione nell?attesa di una maggiore disponibilità di dati che ne migliori la qualità e l'attendibilità dei valori stimati.

2. Carte applicative

2.1 Carbonio organico immagazzinato nei suoli di pianura tra 0-100 cm

Scala 1:50.000

Miniatura di Carbonio organico immagazzinato nei suoli di pianura tra 0-100 cm

Il suolo è il comparto ambientale che costituisce la più grande riserva di carbonio organico negli ecosistemi terrestri. Globalmente la quantità di carbonio immagazzinata nei suoli è pari a circa quattro volte quella presente nella vegetazione. La diminuzione del contenuto di carbonio organico nei suoli è considerata una minaccia ed un elemento di degrado del suolo, così come indicato nella comunicazione "Strategia tematica per le protezione del suolo" della Commissione Europea (COM2006/231).
Il ruolo cruciale svolto dai suoli nel ciclo del carbonio è riconosciuto dalle convenzioni su desertificazione, cambiamento climatico, biodiversità. Il protocollo di Kyoto sottolinea che il suolo svolge una funzione importante per l'immagazzinamento del carbonio, che deve essere tutelata e, se possibile, anche rafforzata. La carta del carbonio organico va intesa come una prima elaborazione dei dati disponibili nella banca dati dei suoli al fine di divulgare lo stato delle conoscenze riguardo ai quantitativi immagazzinati nei suoli regionali; indica il valore medio di carbonio organico, espresso in Mg*ha^-1, contenuto fino alla profondità di 100 cm.

2.2 Carbonio organico immagazzinato nei suoli dell'Appennino tra 0-100 cm

Scala 1:50.000

Miniatura di Carbonio organico immagazzinato nei suoli dell'Appennino tra 0-100 cm

Il suolo è il comparto ambientale che costituisce la più grande riserva di carbonio organico negli ecosistemi terrestri. Globalmente la quantità di carbonio immagazzinata nei suoli è pari a circa quattro volte quella presente nella vegetazione. La diminuzione del contenuto di carbonio organico nei suoli è considerata una minaccia ed un elemento di degrado del suolo, così come indicato comunicazione "Strategia tematica per le protezione del suolo" della Commissione Europea (COM2006/231).
Il ruolo cruciale svolto dai suoli nel ciclo del carbonio è riconosciuto dalle convenzioni su desertificazione, cambiamento climatico, biodiversità. Il protocollo di Kyoto sottolinea che il suolo svolge una funzione importante per l'immagazzinamento del carobonio, che deve essere tutelata e, se possibile, anche rafforzata. La carta del carbonio organico va intesa come una prima elaborazione dei dati disponibili nella banca dati dei suoli al fine di divulgare lo stato delle conoscenze riguardo ai quantitativi immagazzinati nei suoli regionali; indica il valore medio di carbonio organico, espresso in Mg*ha-1, contenuto fino alla profondità di 100 cm compresi gli orizzonti organici di superficie nel caso dei suoli forestali.

2.3 Fondo naturale-antropico di As, Cd, Cr, Cu, Ni, Pb, Sn, V, Zn della pianura 2a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale-antropico di As, Cd, Cr, Cu, Ni, Pb, Sn, V, Zn della pianura 2a edizione

La Carta del Fondo naturale-antropico di As, Cd, Cr, Cu, Ni, Pb, Sn, V, Zn della pianura emiliano-romagnola in scala 1:250.000 rappresenta la distribuzione areale del contenuto di alcuni metalli potenzialmente tossici nel topsoil (20-30 cm di profondità) dei suoli ad uso agricolo. La concentrazione misurata a questa profondità si considera rappresenti il contenuto naturale legato alle proprietà intrinseche dei suoli arricchito dagli apporti antropici derivanti da fonti diffuse (background content, ISO 19258, 2005).

I valori proposti per ogni cella tengono conto dei dati misurati (~900) e di una loro elaborazione geostatistica (Simulazioni Gaussiane Sequenziali) condizionata da tipo di suolo e uso del suolo. Nelle celle in cui il centroide coincide con il valore misurato questo viene mantenuto.

L'¿attendibilità dei risultati è stata valutata tenedo conto dell¿entità della dispersione dei valori simulati, a minore dispersione maggiore attendibilità.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico UNI EN 13346 (metodo C in accordo con la mineralizzazione in forno a microonde del metodo XI.I del DM 13/09/1999), per quanto riguarda l'estrazione in acqua regia, e il metodo EPA 6020, per quanto riguarda la lettura ICP-MS.

2.4 Fondo naturale-antropico dell'Arsenico [As] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale-antropico dell'Arsenico [As] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

La Carta del Fondo naturale-antropico dell'Arsenico della pianura emiliano-romagnola in scala 1:250.000 rappresenta la distribuzione areale del contenuto di Arsenico nel topsoil (20-30 cm di profondità) dei suoli ad uso agricolo, tale profondità è ritenuta rappresentativa del contenuto di fondo naturale-antropico (background content secondo la norma ISO/DIS 19258: 2005)

I fattori che determinano tale contenuto sono i seguenti: 1) provenienza del parent material; 2) tessitura; 3) grado evolutivo; 4) contenuto di sostanza organica; 5) uso del suolo.

In assenza della Carta del Fondo Naturale per l'arsenico in termini di fattori naturali il contenuto di sostanza organica (associato ad ambienti riducenti) e il grado evolutivo sono ipotizzati come fattori prevalenti, mentre la tessitura sembra essere un fattore più secondario; i fattori antropici sono legati principalmente all'impiego di fitosanitari (prevalentemente arseniati banditi negli anni '70), ammendanti, correttivi e alla deposizione atmosferica.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico UNI EN 13346 (metodo C in accordo con la mineralizzazione in forno a microonde del metodo XI.I del DM 13/09/1999), per quanto riguarda l'estrazione in acqua regia, e il metodo EPA 6020, per quanto riguarda la lettura ICP-MS.

2.5 Fondo naturale-antropico del Cadmio [Cd] della pianura emiliano-romagnola

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale-antropico del Cadmio [Cd] della pianura emiliano-romagnola

La Carta del Fondo naturale-antropico del Cadmio della pianura emiliano-romagnola in scala 1:250.000 rappresenta la distribuzione areale del contenuto pseudo totale di cadmio nel topsoil (20-30 cm di profondità) dei suoli ad uso agricolo, tale profondità è ritenuta rappresentativa del contenuto di fondo naturale-antropico (background content secondo la norma ISO/DIS 19258: 2005).

I fattori che determinano tale contenuto sono i seguenti: 1) provenienza del parent material; 2) tessitura; 3) grado evolutivo; 4) contenuto di sostanza organica; 5) uso del suolo.

In assenza della Carta del Fondo naturale del cadmio è difficile ipotizzare quali sono i fattori naturali prevalenti; i fattori antropici sono la deposizione atmosferica e l'impiego di ammendanti e correttivi.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico UNI EN 13346 (metodo C in accordo con la mineralizzazione in forno a microonde del metodo XI.I del DM 13/09/99), per quanto riguarda l'estrazione in acqua regia, e il metodo EPA 6020, per quanto riguarda la lettura ICP-MS.

2.6 Fondo naturale-antropico del Cromo [Cr] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale-antropico del Cromo [Cr] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

La Carta del fondo naturale-antropico del Cromo della pianura emiliano-romagnola in scala 1:250.000 rappresenta la distribuzione areale del contenuto pseudo totale di cromo nel topsoil (20-30 cm di profondità) nei suoli ad uso agricolo, tale profondità è ritenuta rappresentativa del contenuto di fondo naturale-antropico (background content¿ secondo la norma ISO/DIS 19258: 2005).

I fattori che determinano il contenuto sono i seguenti: 1) provenienza del parent material; 2) tessitura; 3) grado evolutivo; 4) contenuto di sostanza organica; 5) uso del suolo.

Per il cromo la provenienza del parent material e il grado di alterazione sono i fattori naturali principali ai fini della concentrazione nei suoli; i fattori antropici sono l'uso di ammendanti e correttivi e la deposizione atmosferica.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico UNI EN 13346 (metodo C in accordo con la mineralizzazione in forno a microonde del metodo XI.I del DM 13/09/99), per quanto riguarda l'astrazione in acqua regia, e il metodo EPA 6020, per quanto riguarda la lettura ICP-MS.

2.7 Fondo naturale-antropico del Nichel [Ni] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale-antropico del Nichel [Ni] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

La Carta del fondo naturale-antropico del Nichel della pianura emiliano-romagnola in scala 1:250.000 rappresenta la distribuzione areale del contenuto pseudo totale di nichel nel topsoil (20-30 cm di profondità) nei suoli ad uso agricolo, tale profondità è ritenuta rappresentativa del contenuto di fondo naturale-antropico (background content secondo la norma ISO/DIS 19258: 2005).

I fattori che determinano il contenuto sono i seguenti: 1) provenienza del parent material; 2) tessitura; 3) grado evolutivo; 4) contenuto di sostanza organica; 5) uso del suolo.

Per il nichel la provenienza del parent material e il grado di alterazione sono i fattori naturali principali ai fini della concentrazione nei suoli; i fattori antropici sono l'uso di ammendanti e correttivi e la deposizione atmosferica.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico UNI EN 13346 (metodo C in accordo con la mineralizzazione in forno a microonde del metodo XI.I del DM 13/09/99), per quanto riguarda l'estrazione in acqua regia, e il metodo EPA 6020, per quanto riguarda la lettura ICP-MS

2.8 Fondo naturale-antropico del Piombo [Pb] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale-antropico del Piombo [Pb] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

La Carta del fondo naturale-antropico della pianura emiliano-romagnola del piombo in scala 1:250.000 rappresenta la distribuzione areale del contenuto pseudo totale di piombo nel topsoil (20-30 cm di profondità) nei suoli ad uso agricolo, tale profondità è ritenuta rappresentativa del contenuto di fondo naturale-antropico (background content secondo la norma ISO/DIS 19258: 2005).

I fattori che determinano il contenuto sono i seguenti: 1) provenienza del parent material; 2) tessitura; 3) grado evolutivo; 4) contenuto di sostanza organica; 5) uso del suolo.

Il contenuto di piombo nei suoli regionali sembra non avere fattori determinanti di tipo naturale: i fattori antropici sono legati principalmente alla deposizione atmosferica, all'impiego di ammendanti e correttivi e ai fitosanitari.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico UNI EN 13346 (metodo C in accordo con la mineralizzazione in forno a microonde del metodo XI.I del DM 13/09/99), per quanto riguarda l'estrazione in acqua regia e il metodo EPA 6020, per quanto riguarda la lettura ICP-MS

2.9 Fondo naturale-antropico del Rame [Cu] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale-antropico del Rame [Cu] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

La Carta del Contenuto naturale-antropico del Rame della pianura emiliano-romagnola in scala 1:250.000 rappresenta la distribuzione areale del contenuto pseudo totale di rame nel topsoil (20-30 cm di profondità) nei suoli ad uso agricolo, tale profondità è ritenuta rappresentativa del contenuto di fondo naturale-antropico (background content secondo la norma ISO/DIS 19258: 2005).

I fattori che determinano il contenuto sono i seguenti: 1) provenienza del parent material; 2) tessitura; 3) grado evolutivo; 4) contenuto di sostanza organica; 5) uso del suolo.

Il contenuto di rame nei suoli regionali sembra non avere fattori determinanti di tipo naturale: i fattori antropici sono legati principalmente all'impiego di effluenti zootecnici, fitosanitari (anticrittogamici a base di rame), ammendanti e correttivi.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico UNI EN 13346 (metodo C in accordo con la mineralizzazione in forno a microonde del metodo XI.I del DM 13/09/1999), per quanto riguarda l¿estrazione in acqua regia, e il metodo EPA 6020, per quanto riguarda la lettura ICP-MS.

2.10 Fondo naturale-antropico dello Stagno [Sn] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale-antropico dello Stagno [Sn] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

>La ¿Carta del fondo naturale-antropico dello stagno della pianura emiliano-romagnola in scala 1:250.000 rappresenta la distribuzione areale del contenuto pseudo totale di stagno nel topsoil (20-30 cm di profondità) nei suoli ad uso agricolo, tale profondità è ritenuta rappresentativa del contenuto di fondo naturale-antropico (background content secondo la norma ISO/DIS 19258: 2005).

I fattori che determinano il contenuto sono i seguenti: 1) provenienza del parent material; 2) tessitura; 3) grado evolutivo; 4) contenuto di sostanza organica; 5) uso del suolo.

In assenza della Carta del Fondo naturale dello stagno si può ipotizzare che il fattore naturale principale sia il contenuto di sostanza organica; i fattori antropici sono legati principalmente all'impiego di fitosanitari (organostannici, revocati nel 2002) e alla deposizione atmosferica.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico UNI EN 13346 (metodo C in accordo con la mineralizzazione in forno a microonde del metodo XI.I del DM 13/09/1999), per quanto riguarda l'estrazione in acqua regia e il metodo EPA 6020, per quanto riguarda la lettura ICP-MS.

2.11 Fondo naturale-antropico del Vanadio [V] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale-antropico del Vanadio [V] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

La ¿Carta del fondo naturale-antropico del Vanadio della pianura emiliano-romagnola in scala 1:250.000 rappresenta la distribuzione areale del contenuto pseudo totale di vanadio nel topsoil (20-30 cm di profondità) dei suoli ad uso agricolo, tale profondità è ritenuta rappresentativa del contenuto di fondo naturale-antropico (background content secondo la norma ISO/DIS 19258: 2005).

I fattori che determinano il contenuto sono i seguenti: 1) provenienza del parent material; 2) tessitura; 3) grado evolutivo; 4) contenuto di sostanza organica; 5) uso del suolo.

Per il vanadio la tessitura è il fattore determinante per il contenuto naturale, mentre la provenienza è un fattore secondario; i fattori antropici sono la deposizione atmosferica, l'impiego di ammendanti e correttivi e i concimi fosfatici.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico UNI EN 13346 (metodo C in accordo con la mineralizzazione in forno a microonde del metodo XI.I del DM 13/09/99), per quanto riguarda l'estrazione in acqua regia, e il metodo EPA 6020, per quanto riguarda la lettura ICP-MS.

2.12 Fondo naturale-antropico dello Zinco [Zn] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

Scala 1:250.000

Miniatura di Fondo naturale-antropico dello Zinco [Zn] della pianura emiliano-romagnola 2a edizione

La ¿Carta del fondo naturale-antropico di zinco della pianura emiliano-romagnola in scala 1:250.000 rappresenta la distribuzione areale del contenuto pseudo totale di zinco nel topsoil (20-30 cm di profondità), tale profondità è ritenuta rappresentativa del contenuto di fondo naturale-antropico (background content secondo la norma ISO/DIS 19258: 2005).

I fattori che determinano tale contenuto sono i seguenti: 1) provenienza del parent material; 2) tessitura; 3) grado evolutivo; 4) contenuto di sostanza organica; 5) uso del suolo.

Nel caso dello zinco il fattore naturale principale è la tessitura, quello secondario il grado evolutivo; i fattori antropici sono legati principalmente all'impiego di effluenti zootecnici, fitosanitari, ammendanti, correttivi e alla deposizione atmosferica.

I valori di concentrazione sono ottenuti con il metodo analitico UNI EN 13346 (metodo C in accordo con la mineralizzazione in forno a microonde del metodo XI.I del DM 13/09/99), per quanto riguarda l'estrazione in acqua regia, e il metodo EPA 6020, per quanto riguarda la lettura ICP-MS.

2.13 Gruppi Idrologici dei suoli della pianura emiliano-romagnola

Scala 1:250.000

Miniatura di Gruppi Idrologici dei suoli della pianura emiliano-romagnola

Le proprietà idrologiche dei suoli sono parametri richiesti per fare previsioni, stime e valutazioni dei fenomeni che riguardano il movimento di acqua nel sistema suolo/falda/acque superficiali. I Gruppi Idrologici indicano il comportamento potenziale dei suoli nel generare scorrimento superficiale dell'acqua secondo la metodologia USDA-NRCS. Il metodo si basa sul presupposto che suoli all¿interno di una medesima regione climatica simili per profondità, per capacità di infiltrazione, per tessitura, struttura e per profondità della falda, danno la stessa risposta come deflusso superficiale (capitolo 7 del National Engineering Hand book, parte 630, 2009).

La carta descrive la distribuzione areale dei gruppi idrologici dei suoli nei poligoni della carta dei suoli di pianura in scala 1:50.000. Ogni poligono è descritto dalla percentuale di diffusione dei gruppi idrologici in esso presenti.

2.14 Erosione idrica attuale

Scala 1:50.000 e 1:250.000

Miniatura di Erosione idrica attuale

La carta dell'erosione idrica dei suoli rappresenta la stima della perdita superficiale di suolo dovute all'azione dell'acqua piovana. L'erosione dei suoli è un processo naturale di modellamento della superficie terrestre che avviene nell'arco di tempi molto lunghi, diventa forma di degrado quando avviene in modo cospicuo in tempi brevissimi o in seguito a singoli eventi metereologici per cause spesso legate all'attività antropica.
La stima si basa sull'applicazione del modello RUSLE (Renard et al., 1997) che prevede le perdite di suolo per erosione diffusa (sheet erosion) ed incanalata (rill erosion); il valore stimato è da intendersi come media annua sul lungo periodo (Mg/ha*anno) ed è sempre relativo a specifiche combinazioni di topografia del versante, uso del suolo e pratiche di gestione in un determinato contesto climatico e ambientale. La carta è rappresentata per classi, con il download del GeoTIFF è possibile avere accesso anche al dato numerico.

2.15 Capacità d'uso dei suoli 2a edizione

Scala 1:50.000

Miniatura di Capacità d'uso dei suoli  2a edizione

La capacità di produrre biomassa è tra le funzioni prioritarie del suolo. Questo specifico aspetto è considerato nella Carta della capacità d'uso dei suoli, oggi più che mai uno strumento indispensabile di supporto alla pianificazione territoriale, laddove si vogliano fare scelte più attente alla tutela delle risorse naturali. La Carta di capacità d'uso deriva dalla carta dei suoli in scala 1:50.000 (ed.2021, 78% della regione) e per il resto dalla carta dei suoli in scala 1: 250.000. Attraverso lo schema di valutazione SINA 2000, che prende in considerazione specifiche qualità del suolo e dell'ambiente, è stato possibile assegnare a ciascuna delineazione, sulla base delle percentuali dei suoli presenti, una determinata classe di capacità d'uso specificandone anche le limitazioni.