Geologia, sismica e suoli

Calanchi del rio Mescola

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Geosito di rilevanza locale

Geosito compreso nel sito UNESCO "Carsismo e Grotte Evaporitiche nell'Appennino Settentrionale"

Articolato bacino, in parte calanchivo, inciso nelle argille del pliocene inferiore, fossilifere, strutturato nella sua parte superiore in due sottobacini, quello del rio Mescola a sud e quello del rio Figna. Contatto basale con i gessi messiniani.

Calanchi del Rio Mescola
Calanchi del Rio Mescola
Calanchi del Rio Mescola
Calanchi del Rio Mescola
Calanchi del Rio Mescola
Calanchi del Rio Mescola
Calanchi del Rio Mescola
Calanchi del Rio Mescola
Calanchi del Rio Mescola
Geografia
  • Superficie totale: 653.39 ettari.
  • Quota altimetrica minima 104.7m. s.l.m., quota altimetrica massima 476m. s.l.m.
Perimetro geosito e Carta geologica
Perimetro geosito e Carta geologica
Descrizione

Articolato bacino, in parte calanchivo, inciso nelle argille del pliocene inferiore, strutturato nella sua parte superiore in due sottobacini, quello del rio Mescola a sud e quello del rio Figna a nord (gli idronimi che si riscontrano in alcuni singoli anfiteatri calanchivi sono: rio Uccellara, Rio Penzola, rio Matto, rio dei Balladelli, rio Pozzone, rio Marella, rio di Basosa, rio Calanchi). Le argille, dal caratteristico colore grigio chiaro e, in alcuni livelli, molto fossilifere (diversi esemplari di molluschi fossili nella collezioni Scarabelli, Museo di Imola), appoggiano sui gessi messiniani e affiorano estesamente lungo i versanti calanchivi, dove è possibile identificare interessantissimi corpi canalizzati interpretati come riempimento di canali in ambienti di conoide sottomarina. Questa sedimentazione grossolana è messa in relazione alla vivace attività tettonica e sismica pliocenica, lungo la vicina linea del Sillaro.

Nel bacino sono presenti sorgenti di acque salse, alle pendici del Monte dell'Acqua Salata, alla quota di 483 m s.l.m., note e sfruttate per lungo tempo anche allo scopo di produrre sale.

Lungo lo spartiacque con il torrente Sellustra, si localizzavano gli antichi "Ponti di Croara" strutture lignee che consentivano di percorre il crinale collegando l'antico abitato di Croara (Castrum Corbariae) alla chiesa di Montemaggiore. Lungo questo spartiacque si trovano oggi le cave di Monte Verro, attive sino al 2002 per l'estrazione di sabbie e ghiaia "di Monte".

Lungo le porzioni di versante non interessate da erosioni calanchive, si osservano morfologie e assetti agricoli molto caratteristici dei territori argillosi ad elevata acclività.

Altre informazioni sul geosito
Interessi geoscientifici: Geomorfologico - Paleontologico - Idrogeologico - Stratigrafico;
Geotipi presenti: Molluschi bivalvi - Molluschi gasteropodi - Calanchi - Sorgente minerale - Passaggio stratigrafico;
Interessi contestuali: Paesaggistico;
Valenze: Scientifico - Divulgativo - Escursionistico;
Tutela: superflua;
Accessibilità: facile;
Mappa di inquadramento e rete escursionistica regionale
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Opportunità di fruizione
Il sito è raggiungibile percorrendo il Cammino di Sant'Antonio
Geositi vicini
Bibliografia
"La collezione Scarabelli. Geologia. Musei Civici di Imola" - AA. VV. [1995] Grafis Edizioni.
"Excursion Guidebook" - Ricci Lucchi F. [1981] 2° European Regional Meeting, 1981, Bologna.
Avvertenze

I contenuti informativi presenti in queste pagine non forniscono indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza. I geositi hanno valore geoscientifico e/o paesaggistico e sono spesso accessibili solo da una utenza esperta, adeguatamente attrezzata. La visita a questi luoghi deve avvenire rivolgendosi a guide escursionistiche abilitate e si consiglia pertanto di informarsi puntualmente prima di accedervi, consapevoli dei rischi cui ci si espone.

La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

 
 
 
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